giovedì 3 novembre 2016

Olio extra vergine di oliva...ma come si fa! – Noi lo abbiamo fatto così !

Noi lo abbiamo fatto così! Estratto a freddo, un olio extra vergine d’oliva ottenuto a meno di 27 gradi centigradi con un processo di centrifugazione della pasta d’olive parliamo di olio vergine ed extravergine perché solo queste due tipologie sono, per legislazione, ottenute da un procedimento meccanico di "spremitura" delle olive. Se vi capitasse di passare dalle parti di un frantoio nei mesi tra Ottobre e Dicembre, vi consigliamo una visita. Vedere con i propri occhi come nel giro di poco tempo (circa due ore) si passi dalle olive all'olio è un'esperienza indimenticabile, specialmente per i più piccoli. E si, tutto comincia proprio dalle olive! le olive vengono dapprima private di foglie e rametti e lavate sono pronte per essere molite, dopo la molitura è una sorta di pasta che dovrà per l'appunto essere "impastata" (gramolatura) la pasta è pronta viene fatta passare dentro una centrifuga (decanter) che sulla base dei diversi pesi specifici separa le parti solide (sansa) da quelle liquide (acqua e olio).













martedì 11 ottobre 2016

9 ottobre 2016 - 5° giornata nazionale del camminare sulla via Francigena Sud.

Immagini che valgono mille parole, Ieri eravamo in cammino sulla via Francigena Sud.
















Escursione da Monte Capriano (Paduli) al Castello di Casalbore lungo la via Francigena (Via Traiana) in occasione della V Giornata Nazionale del Camminare.

Unitamente alle Proloco e diverse Associazioni del territorio è stata organizzata un'escursione lenta, durante la quale si è avuto modo di ammirare i paesaggi e la bellezze dei nostri territori, andando a spaziare dalle vallate fino ad ammirare le piccole e coloratissime bacche autunnali che punteggiano le siepi che costeggiano il percorso; dai centri storici alle emergenze monumentali romane e medievali. L’escursione adatta a tutti si è svolta lungo le vie che furono dei pellegrini, sentieri immersi nella natura, alla ricerca dei territori che furono teatro della storia religiosa del paese e del passaggio di civiltà antiche che utilizzavano questo tratto di strada come unica connessione possibile per gli spostamenti nel sud della penisola e soprattutto come via di connessione con Roma. Il tratto in questione della nostra escursione è un particolare anello di congiunzione fra la Terra Santa e i pellegrini provenienti dalla regione. La nostra suggestiva camminata sulla Francigena è proseguita senza difficoltà tra paesaggistici campi arati, uliveti e vigneti e tanti animali al pascolo e nelle varie soste abbiamo consumando spuntini a base di frutta e dolcetti casarecci. Soste culturali a Forum Novum di Sant’Arcangelo dove ci siamo incontrati con un gruppo di bikers in MtB che percorrevano in senso contrario direzione Benevento la Via Francigena Sud, presso i resti della taverna dove venivano sostituiti i cavalli e i viandanti si riposavano nei tempi andati, e al ponte Ladrone struttura di un pilone fatto costruire dal Console Traiano nel 110 dc. Verso la mezza, in un punto caratteristico e precisamente alla fontana Lombardo di Buonalbergo, una ricca degustazione di pasta e fagioli, cucinata dalla grande cuoca Lucia di Sant'Elia, insalatone di pomodori, sedano, origano ed altro, conditi con un prelibato olio extravergine a chilometri zero (misto varietà ogliarola e Ravere), un dolcetto rustico, il tutto innaffiato da un vino aglianico invecchiato di Fernando. E' da mettere in risalto il fatto che alla fontana delle Verdelee verso il territorio di Casalbore ci ha raggiunti un pellegrino vero di Pinerolo (TO) Mauro, in transito sulla Francigena, partito da Roma circa 10 giorni fa e diretto a Santa Maria di Leuca. Un bellissimo incontro con scambio credenziali e vedute sui cammini ed informazioni utili sul vero percorso. L'escursione è continuata per raggiungere il museo dei castelli di Casalbore, dopo aver fatto visita al Tempio Italico del II° sec. AC, ai lati del Tratturo Regio della transumanza Pescasseroli-Candela. La visita è continuata al museo dei castelli, dove il buon Simone ci ha parlato dei Castelli e incastellamenti della Provincia di Avellino La serata è stata animata dai partecipanti in onore del pellegrino Mauro consumando altri dolci ed altro. L'ungo il percorso si è cantato, e pronunciati vari versi di poesie inerenti la natura ed il bello del paesaggio e dello stare insieme. Un grazie a tutti per la fattiva e costruttiva partecipazione ed alla prossima dall’Oasi Masseria Sant'Elia (eco agriturismo)

giovedì 15 settembre 2016

Domenica 2 Ottobre Raduno MtB con escursione “ spartiacque Tirreno Adriatico ’’

Domenica 2 Ottobre Raduno MtB con escursione “Cresta spartiacque Tirreno Adriatico ’’

Raduno con pedalata ciclo gastronomica in MtB lungo il crinale dell’Appennino centro meridionale, tra sentieri della transumanza, fattorie del vento, paesaggio e natura, tra le valli del Miscano e Fortore. Territori di grande pregio naturalistico, dove le tracce antiche dell’uomo si armonizzano perfettamente con le emergenze paesaggistiche, ambientali, culturali e sportive, dedicata alla mobilità sostenibile e del buon cibo nella “Terra dei Sanniti e della transumanza ’’ tra sterrato, sbrecciato e asfalto. Il percorso costeggia
la collina di monte Calvello a quota mille, il grande balcone sul colle più alto della Valle del Miscano dove lo sguardo spazia e abbraccia in circolare tra i rilievi della Puglia al Molise a quelli dell’alto Sannio e del Partenio, la montagna di San Giorgio, monte la Guardia e monte Chiodo, esempi di architettura rurale e un panorama da immortalare tra i territori di Casalbore, San Giorgio e Buonalbergo. Il percorso ad anello di media difficoltà inizia e termina alla Masseria Sant’Elia, struttura Albergabici aderente al circuito FIAB., che fornisce assistenza, ristoro e pernotto. Link del percorso   http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=14669765 

 Gli iscritti potranno inoltre usufruire di un buono pasto a Euro 15,00  Con la degustazione prodotti aziendali stagionali a chilometri zero, della gastronomia contadina della nonna. Possibilità di cena e pernotto del sabato. Per informazioni info@agrisantelia.it, 333.7737555 – Fernando 328.0203518  https://www.facebook.com/masseriasantelia.oasi

martedì 6 settembre 2016

800 anni, si festeggia il castello di Casalbore

Parco rurale dei Sanniti ( Giardino degli odori)

Camminare! per vivere natura, ambiente, salute, colori e sapori in compagnia per conoscere con d’istintività.


Ben detto Luigi – parco rurale dei Sanniti –  le tue foto dell’eco escursione naturalistica testimoniano Il grande spettacolo del paesaggio e non solo, dove lo sguardo spazia e abbraccia in circolare tra i rilievi, tra le località di Sant’Elia, Spineto, torrente S.Spirito e monte Chiodo - Un territorio dove si abita, si lavora… si vive! del paesaggio rurale di media montagna, ancora ben conservato e ricco di biodiversità, agricoltura, prodotti tipici, cultura e turismo -
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10208512234981282.1073741996.1170039111&type=3



https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10208512234981282.1073741996.1170039111&type=3

domenica 4 settembre 2016

Casalbore 1° settembre pellegrinaggio a Santa Maria dei Bossi sulla via Francigena nel Sud

Nell’undicesima giornata nazionale del Creato, alle ore 16,00 con partenza dalla Corte del Castello Normanno nell’Ottavo centenario, viene organizzato assieme ad altre ASS/ni e la locale Parrocchia un pellegrinaggio a piedi sul percorso storico della via Francigena per raggiungere l’antico sito e la chiesa rurale di Santa Maria dei Bossi. Dopo la celebrazione della Santa messa verrà scoperto un quadro contenente la preghiera del “Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi “donato dall’ASS/ne Via Francigena (Cultural Route of the Council of Europa (Gruppo dei 12). Seguirà un momento di fraternità. Il percorso è adatto a tutti e si sviluppa per circa cinque chilometri Informazioni - info@agrisantelia.it – 333.7737555  -  https://www.facebook.com/masseriasantelia.oasi -







giovedì 11 agosto 2016

Passeggiata eco naturalistica a quota mille “monte Calvello “

Vista su monte Calvello, il grande balcone sul colle più alto della Valle del Miscano. Camminare per vivere natura, ambiente, salute, colori e sapori in compagnia per conoscere il grande spettacolo del paesaggio sul Calvello e non solo. Dove lo sguardo spazia e abbraccia in circolare tra i rilievi della Puglia al Molise a quelli dell’alto Sannio e del Partenio, da sempre ispirano, stupiscono e affascinano l’escursionista che li raggiungono in un ambiente sostenibile con vedute mozzafiato che solo l’interno della Campania sa regalarti. Questo percorso come altri percorsi tracciati dalla Masseria Sant’Elia, è inserito nei diversi itinerari che permettono ai visitatori di calarsi nelle tradizioni contadine, nell'ambiente naturale delle necropoli, dei tratturi della transumanza e della viabilità antica, chiese rupestri, masserie, muretti a secco, tra gusto e sapori. Alla scoperta dei tesori nascosti e dell'antica architettura rurale a passo lento. Percorso: Sant’Elia, tratturo del Termine e dei Pioppi, laghetto con area pic nic Schiavone, Piano Nicola, Valico Calvello, Mainardo, località Tesoro, Sant’Elia  (link percorso  http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=3685935 )                   







mercoledì 8 giugno 2016

Il rito dell'antica mietitura a Casalbore




Festa sull’aia e d’intorni – “la mietitura tradizionale ’’




L’Oasi Masseria Sant'Elia con la collaborazione degli anziani contadini del locale Centro Sociale terza età propone la rievocazione delle tradizioni contadine perdute. Manifestazione rurale a tema della mietitura antica tradizionale a mano con la falce - A seguire spaccati di vita contadina, tradizioni, gastronomia, balli e musica sull’aia di Sant’Elia. . A seguire ancora - Gli anziani raccontano spaccati di vita contadina vissuta, la giornata sarà animata da con organetto antico con musiche e balli sull’aia.  Informazioni e contatti Giuseppe: 333.7737555 – info@agrisantelia.it  -www.agrisantelia.it 



lunedì 11 aprile 2016

Erborizzando nel Parco rurale


Invitiamo tutti: gruppi, famiglie e singoli alla Masseria Sant’Elia Oasi di Casalbore il 23 aprile c.a. alle ore 10 per la prima passeggiata di ERBARIANDO...Si organizzano passeggiate con la natura per riconoscere le erbe spontanee del nostro territorio, nel parco rurale di Sant’Elia, Spineto, monte Chiodo, Piano delle Rose, Monticelle e Tresoro, tra le Necropoli Sannitiche, su semplici tratturelli adatti a tutti. La presenza, nel Parco, delle diverse fasce altimetriche (dai 550 ai 950 m s.l.m.) garantisce una notevole varietà di ambienti e un elevato grado di biodiversità. Un ambiente ancora integro, dove da secoli la natura si sposa con il vivere dell'uomo, per dare vita ad eccellenze agroalimentari conosciute e apprezzate. Un territorio dove si abita, si lavora… si vive! del paesaggio rurale di media montagna, ancora ben conservato e ricco di biodiversità, agricoltura, prodotti tipici, cultura e turismo - Informazioni 333.7737555

venerdì 18 marzo 2016

Tratturi e Pastori – “ La Transumanza nella Valmiscano’’

Ø    Tratturi e  Pastori –                                “ La Transumanza nella  Valmiscano’'

 

          L’allevamento transumante fu comune in tutta l’Italia, ma già prima dell’epoca romana (118 a.C.) in quella meridionale e in particolare in Abruzzo e Molise, raggiungevano le zone di pascolo estivo, mentre in Campania e Puglia per il pascolo invernale. Fu resa obbligatoria per armenti superiori ai 20 capi, all’epoca della dominazione Aragonese ove durò dal (1447 al  1806) istituendo “ la Regia Dogana per la Mena delle Pecore ” ed  ebbe come prima sede Lucera (FG).

          Per impedire abusi, a guardia dei passi della    Dogana, erano preposti dei –  cavallari -. Un fenomeno che coinvolgeva diversi milioni di capi di bestiame, tanto che all’inizio del 1600 si registrarono nella Dogana circa  5 milioni e mezzo, in maggioranza ovini e prendeva il nome di transumanza alla cui  organizzazione finanziaria amministrativa e giuridica provvedeva la Regia Corte. Come i “ locati “ chi aveva preso in fitto i pascoli della Regia Corte erano registrati e concessi molti privilegi - un abbonamento annuo per transitare e pascolare i greggi e gli armenti nel luogo assegnato, la vendita dei prodotti della pastorizia – lana, formaggio,agnelli, capretti ecc. Iniziava intorno all’8 Maggio dove convenivano commercianti di tutto il Regno e anche da alcuni paesi europei -.

           La transumanza, specie quando il suo volume di animali era notevole, come  quella che spostava tra l’Abruzzo e la Puglia alcuni milioni di pecore, aveva bisogno di strade molto larghe che potessero fornire l’alimento per tanto bestiame durante il viaggio, che durava in media due settimane.

           La transumanza si eseguivano sui tratturi regi la cui larghezza raggiungeva 60 passi napoletani, (pari a metri 111); i tratturelli e i bracci di collegamento della larghezza di circa 30 passi, variavano dai 20 ai 38 metri. Tra distanze intermedie,  occupavano posto i “ riposi della transumanzavasti spazi erbosi per la sosta degli animali, dove si poteva riposare,eseguire la mungitura, la quagliata, la tosatura, vicini a corsi d’ acqua corrente, esposti a mezzogiorno e riparati dal vento. Di solito il riposo, si trova a lato del tratturo, dove in precedenza i “ butteri”  avevano rimediato trasportare con animali da soma, di solito muli, le reti per  la recinzione dell’area di sosta, le pentole per la caseificazione del latte, altre masserizie, alimenti vari per il sostentamento dei transumanti, l’approvvigionate della paglia per il giaciglio notturno e per accendere il fuoco per fare il formaggio e la ricotta, per cucinare. Nel terreno si scavano delle buche a distanza misurata, per lasciare lo spazio necessario per tutti per accendere il fuoco e più in là erano piantate le reti tese per gli animali, di cui una più grande, doveva servire per la mungitura, ed era fatta con corridoi paralleli con un’imboccatura a imbuto, dove si sedevano i pastori addetti alla mungitura stringendo fra le ginocchia il secchio per contenere il latte.

            Si rifacevano il formaggio e la ricotta, quello della sera era distribuito per il pranzo per tutti, si riempivano le scodelle di legno che ognuno portava con sé, qualche sera si mangiava anche la carne di qualche pecora vecchia che non riusciva più a stare al passo. I butteri la cucinavano nell’acqua senza condimento, aggiungendo del sale e della cipolla, divenendo un pranzo prelibato per i pastori. Poi ognuno preparava il proprio giaciglio con un po’ di paglia e foglie sopra la nuda terra, ci si copriva con un vecchio pastrano e per ripararsi dalla rugiada si aprivano gli ombrelloni  che durante tutto il giorno  si portavano a tracollo sulle spalle legati da una funicella. Tutt’intorno dalle tenebre della notte, si udiva solo il rumore delle pecore, l’abbaiare di una morra di cani posti a guardia e l’occhio vigile di un pastore a turno controllavano il tutto.  Le soste nei riposi non potevano protrarsi  oltre il terzo giorno, dopo di che iniziava la lenta marcia per le vie erbose che conducevano verso i pascoli.

             In testa muli e asini  stracarichi, il massaro, il casaro e il capo buttero, montavano normalmente cavalle e si distinguevano da tutto il resto della carovana perché la precedevano  come dei comandanti in marcia.

             Le greggi dovevano procedere a - mazza battuta -, senza interruzioni o fermate, in modo che prendendo solo quell’erba che era possibile, ne lasciava ai greggi  che seguivano. Il personale che accompagnava le greggi, a volte formato da un unico nucleo familiare era inquadrato secondo un’antica gerarchia.

              Il  massaro di pecore, alla cui dipendenza e con incarichi di guardiani c’erano i pastori ed i pastoricchi aiutati da grossi cani bianchi che si disponevano durante i trasferimenti in testa e ai lati del gregge detti pure (cani conduttori e fiancheggiatori).

              Nel passato per la transumanza degli animali, per ogni 1.000 pecore si riteneva necessario dai 7 ai 10 pastori, ai quali andavano aggiunti gli altri addetti. Ogni impresa di 15-20 mila capi impiegava non meno di 150-200 persone, e per il complesso di 2  o 3 milioni di pecore transumanti si calcolavano 20 - 30 mila addetti, oltre quelli impiegati alle imprese minori e di altre Province. Durante il governo aragonese e precisamente nel 1604, l’industria transumante interessava non meno di 5 milioni e 5oo pecore,registrate nella Regia Dogana di Foggia.

             Più recentemente, al censimento del 1871, nelle province pugliesi, nel Molise e nella provincia de l’Aquila si contavano circa 23 mila mandriani, pastori, pecorai, caprai ecc.

             Dagli antichi documenti della Regia Dogana, si può desumere che la rete tratturale non fu sempre la stessa, ma venne modificandosi attraverso i secoli con il mutare delle esigenze fino a raggiungere una sistemazione definitiva tenuto conto delle frequenti usurpazioni. Un primo elenco di tratturi, si trova in un documento del 1533 che ne riporta sette, tra questi, anche quello che attraversa il territorio della nostra Valmiscano ” lo tratturo che cala per lo contado de Molise verso Sancto Bartolomeo de lo Galdo, Casa larbore, Ariano, Monteleone, et cala a la Rocchetta a Lacidonia et ad Candela” oggi il Pescasseroli-Candela -. E’ lungo 211 chilometri, e largo in alcuni tratti fino a 60 passi napoletani. I pastori il Tratturo lo attraversavano due volte l’anno; in primavera quando  dalla Puglia conducevano le greggi in Abruzzo, e in autunno, quando le greggi venivano ricondotte in pianura; i due viaggi coincidevano con il periodo della festa si San Michele, il Santo della transumanza che si festeggia, non a caso, due volte l’anno, l’8 maggio e il 29 settembre.  Il tratto che attraversa la Campania è lungo circa 90 chilometri,  inizia nella località Colle San Martino  territorio  del Comune di Sassinoro (BN), prosegue per le valli del Tammaro,Fortore, Miscano e del  Cervaro, terminando nel territorio di Zungoli (AV). Sul  tratto campano possiamo ancora ammirare  il  -  Tratturo – tratturelli e bracci, le taverne, le poste doganali, ( erano  tre, una a  Buonalbergo sul lato basso Sannio, a Casalbore lato Miscano/Fortore e l’atra a Greci, lato Cervaro – Dauno),  siti archeologici, di (Bebio , Tempio Italico  S.M .dei Bossi, la Starza,  Aequum Tuticum) necropoli dei Sanniti, grotte Micaeliche, vie e ponti dei Romani, riposi e stazzi della transumanza (Santo Spirito Casalbore), fontane e croci viarie della transumanza (Casalbore), mulini ad acqua, masserie fortificate, chiesette rurali, castelli e torri.  

                  La via del Tratturo con i periodici passaggi  per il nostro territorio è stata un elemento cardine attorno al quale si è plasmata la storia, l’integrazione di culture, le tradizioni, le tecniche di costruzione, manifatturiere e tessitura, il linguaggio, il vestiario, un percorso di un contenitore di una cultura antica di notevole  interesse, si trova a costituire la cosiddetta “ civiltà del Tratturo”,   dove il prezioso patrimonio  non tutelato rischia di scomparire con l’avvento della modernità.                                               

    Bibliografia: Progetto itinerari Turistici Campania interna, Itinerari Tratturo Pescasseroli - Candela, Le lunghe vie erbose                               (testo a cura  Masseria Sant’Elia - G. Resce )

http://it.wikiloc.com/wikiloc/user.do?id=626511     

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